Nel periodo esaminato, il Continente americano non svolge alcun ruolo politico di rilievo. A Nord, le popolazioni vivono ancora in gran parte allo stato tribale, nomade o seminomade, non conoscono la scrittura, la ruota, i metalli, né dispongono di animali da soma. La loro vita si svolge in modo assai semplice e in equilibrio con la natura. Nel Centro-Sud, invece, si comincia a diffondere l’agricoltura, si costruiscono le prima città e si affermano le prime civiltà. In particolare, nel periodo compreso fra l’800 a.C. e il XIII sec. d.C., nella regione che corrisponde al Perù, si avvicendano diverse civiltà, di cui possediamo conoscenze prossime allo zero.
La civiltà maya si afferma, invece, alla fine del III sec. d.C., nell’America Centrale, specialmente nella penisola dello Yucatan. È costituita da numerosi centri urbani indipendenti, che sono accomunati da lingua e cultura, ma non sono uniti in un impero. Essi somigliano a dominî o a città stato indipendenti, che ricordano le poleis greche e sono governate da re-sacerdoti che si trasmettono il potere per via ereditaria. Manca una capitale maya. Il capo della città è un signore assoluto, un semidio, al quale tutti devono obbedire. Egli è coadiuvato dal batab, una specie di vicerè, che esercita il potere esecutivo, avvalendosi di una nutrita schiera di funzionari ed esattori, e detiene il comando dell’esercito, anche se, di fatto, almeno nelle azioni militari minori, il comando effettivo viene assunto da un capitano (nacom), che è nominato per tre anni. Queste figure di rango superiore sono esentate dal pagamento delle tasse.
13. Presente e Futuro
15 anni fa
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